Se durante queste vacanze natalizie, per varie ragioni, anche voi come me non
avete potuto intraprendere nessuna gita, nessuna escursione, nessuna evasione
dalla quotidianità, vi consiglio la lettura di
Piccole donne in viaggio. Le sorelle Louisa e May Alcott attraverso l'Europa di fine Ottocento di
Raffaella Cavalieri
(Robin Edizioni, 2020). Il corposo e curato volume è composto di due parti. La
seconda parte è la traduzione di
Shawl-Straps, un romanzo di Louisa May
Alcott che fu pubblicato come secondo volume di
Aunt Jo's Scrap Bag e che in forma di fiction racconta le
avventure di viaggio in Europa delle sorelle Alcott (Louisa e May) insieme ad
Alice Amelia Bartlett.
La prima parte del volume, che merita un'attenzione tutta particolare, è invece il frutto della sostanziosa e attenta ricerca che Raffaella Cavalieri ha svolto
sulle esperienze di viaggiatrice dell'autrice di
Piccole donne,
svelandoci dettagli e affascinanti angoli della sua biografia, della quale
probabilmente molti di noi non sono a conoscenza. Della vita di Louisa May
Alcott (a chi fosse interessato ad approfondirla consiglio
Louisa May Alcott. Una biografia di gruppo di Martha Sexton,
pubblicato in italiano per i tipi di Jo March, di cui ho scritto
qui) la maggior parte dei lettori conosce l'atmosfera della formazione, alimentata
dalle conversazioni dei più grandi pensatori del Trascendentalismo americano; e
alcuni di noi sanno riconoscere i barlumi autobiografici all'interno del
romanzo più celebre della scrittrice. Dei suoi viaggi e delle sue ambizioni di
traveloguer, invece, si conosce ancora poco, e il libro di Raffaella
Cavalieri ci dà la possibilità di sbirciare nelle sue lettere scritte
dall'estero, oltre l'oblò della cabina della sua nave, tra le pareti delle sue
camere d'albergo e persino dentro i suoi bagagli.
"Le sorelle Alcott" scrive Cavalieri, "vissero in un'epoca in cui il viaggio divenne, anche in America, una vera e propria mania". Chiunque di noi abbia letto qualche autore americano della seconda metà dell'Ottocento (James e Wharton su tutti) sa quanto questa mania del viaggio abbia investito e influenzato la letteratura di quelle latitudini spazio-temporali. La stessa Alcott ce ne lascia una traccia in Piccole donne crescono, nell'avventura europea di Amy, che sul Continente scoprirà la chiave per cambiare definitivamente la propria vita. Louisa May Alcott, da parte sua, intraprese due lunghissimi viaggi in Europa: il primo come infermiera personale di una ricca invalida, il secondo come compagna della sorella May.
Il primo viaggio iniziò il 19 luglio 1865, durò un anno, e portò Louisa ad attraversare Inghilterra, Germania, Francia e Svizzera. Il volume di Raffaella Cavalieri abbonda di citazioni e di illustrazioni dell'epoca, che evocano tutto il fascino della sorpresa di una trentenne americana per la prima volta in Europa. I luoghi menzionati sono quelli che ancora oggi, quando li visitiamo, non possono che ricordarci le felici atmosfere di quel passato lontano: Heidelberg, Coblenza, Vevey, il castello di Chillon (*), Nizza... Le sezioni dedicate alla Svizzera e alla Francia, poi, ci riportano immediatamente alle pagine di
Piccole donne crescono dedicate alla storia d'amore tra Amy e Laurie.
Del secondo viaggio di Louisa resta memorabile un lungo soggiorno venato di incertezze ancora in Svizzera, dove le sorelle dovettero fermarsi a causa della guerra che nel frattempo era scoppiata tra Francia e Germania, e il tanto agognato arrivo in Italia, con le visite ai laghi lombardi, a Firenze e alla desideratissima Roma.
La prima parte del volume di Cavalieri si chiude sul racconto dei viaggi europei in solitaria di May, che, al contrario del suo alter-ego letterario Amy March, divenne un'artista riconosciuta, oltre che l'autrice di una guida turistica-artistica nelle tre capitali della cultura europea: Londra, Parigi e Roma.
In conclusione, se avete voglia di viaggiare un po' con la fantasia, portando molto indietro le lancette dell'orologio e lasciando che la letteratura faccia da guida alla vostra immaginazione, Piccole donne in viaggio può essere un valido itinerario, soprattutto se anche voi, sotto Natale, non riuscite mai a liberarvi del ricordo di Jo, Amy, Beth e Meg March.
(*) Suggerimenti per un viaggio letterario in Svizzera: