Foto di Mara Barbuni |
Cari lettori, come ogni anno anche questo 21 marzo celebriamo la Giornata Mondiale della Poesia. Sebbene io sia soprattutto un'appassionata di narrativa, ci sono autori e versi che, una volta conosciuti, sono rimasti indimenticati. In questa fotografia ho raccolto i miei poeti più amati: John Donne, Shakespeare, Keats sul versante inglese; Petrarca, Leopardi e Foscolo su quello italiano. E poi c'è un nome femminile - quanto sono rare le firme delle donne nel comune bagaglio poetico di ognuno di noi? Purtroppo la maggior parte di loro è ancora celata dietro il velo, pesante, dell'oblio o del disinteresse. Se c'è un movimento culturale che giustamente e gloriosamente si associa alla poesia è il Romanticismo e il Romanticismo, lo sappiamo, nel nostro immaginario collettivo evoca solamente opere di uomini. Eppure, in Inghilterra per esempio, il Romanticismo è stato anche un movimento femminile, e tanti sono i nomi di donne che hanno dato vita in versi a piccoli mondi, a rimembranze, a denunce civili, a notturni che tolgono il respiro. Anna Letitia Barbauld è stata una di loro. Le ho dedicato un sito internet (in inglese): https://sites.google.com/site/aikinbarbauld/home e voglio riportare qui in traduzione un breve componimento, pubblicato nel 1825, che nelle sue immagini è quasi postmoderno, e nel periodo che stiamo vivendo è particolarmente evocativo.
Scritta su una biglia
Il mondo è un po’ più grande
Ma ha la mia stessa forma
Ed è chiazzato di monti e di mari;
I vostri eroi son scolari cresciuti
Che si azzuffano per giochi ed imperi,
E scalciano la povera palla come gli pare.
Ora Cesare, ora Pompeo dettano legge;
E la piana di Farsalo,
Benché straripante di morte,
Non fu altro che un gioco di biglie.