18 aprile 2011

"Il" libro

Nel pieno della mia "bonaccia" libresca mi sono avventurata nella Pastorale americana di Philip Roth. Scrittura esemplare, forte e sicura, che nonostante la sua per così dire graniticità stilistica riesce tuttavia ad evocare persino la delicatezza della nostalgia e il senso autunnale della vecchiaia. Eppure anche questo resterà un libro di passaggio, uno di quei romanzi che si è contenti di aver letto ma che non lasciano tracce visibili sulla nostra personalità letteraria. 
Questa è per me (non nella mia opinione, ma nella mia consapevolezza critica), ciò per cui la prosa delle donne si distingue da quella maschile. Lungi dall'avere una posizione di genere nei confronti della letteratura femminile, mi accorgo di amarla di più. Mi accorgo che Jane Austen, Elizabeth Gaskell, Virginia Woolf, Rebecca West, Edith Wharton, e oggi Kate Morton hanno scritto parole e pagine che non mi abbandoneranno facilmente. 
L'unica penna maschile ad avere avuto su di me un effetto così duraturo e travolgente è quella di Henry James. E forse, conoscendolo, non è un caso. James ha composto l'opera narrativa che, ancora durante gli anni del liceo, mi ha regalato la netta coscienza della parola scritta, aprendomi le porte al mondo che oggi frequento così volentieri, rendendomi forse quello che sono. 
"Il" libro per me è Ritratto di signora: è il romanzo a cui penso immediatamente quando mi si chiede quale sia il mio preferito; il libro da riscoprire ogni volta; il libro che ti mostra il volto della bellezza.
E per voi, qual è "il" libro? : )