4 maggio 2012

Dalla storia alla finzione

Sugli scaffali della mia libreria sono numerosi i libri che recuperano personaggi dalla realtà storica e li rendono protagonisti della finzione narrativa. Tra i migliori di questi esperimenti posso citare Strane creature (Neri Pozza) di Tracy Chevalier, che racconta le vicende delle collezioniste di fossili Mary Anning ed Elizabeth Pilpot, con un delizioso cammeo di Jane Austen; Lo scandalo della stagione (Neri Pozza) di Sophie Gee, in cui il poeta Alexander Pope assiste agli eventi che lo porteranno alla composizione dl suo The Rape of the Lock; Il circolo Dante (BUR) di Matthew Pearl, un ottimo giallo - in stile Seven - che racconta della ricezione della Divina Commedia fra i letterati americani della seconda metà dell'Ottocento. 
Un'espressione straordinaria di questo genere di narrativa è inoltre Ogni cuore umano (Neri Pozza) di William Boyd, il diario di un uomo la cui multiforme personalità viaggia nel tempo e nello spazio nei panni di volta di in volta di scrittore, dandy, seduttore, imbroglione, artista e spia. Incontra il gruppo di Bloomsbury a Londra, Joyce, Picasso ed Hemingway in Francia, e combatte al fianco di Ian Fleming durante la seconda guerra mondiale
Ci sono poi i romanzi di Stephanie Barron. Ho commentato poco tempo fa Il giardino bianco, con protagonista Virginia Woolf, e ho terminato ieri l'ennesimo episodio delle "Indagini di Jane Austen" in cui la scrittrice è impegnata a risolvere i misteri nei quali si trova casualmente coinvolta, come una Jessica Fletcher ante litteram. In questi libri il talento di Stephanie Barron, ex funzionaria dei servizi segreti americani, si esprime non solo nell'architettura delle vicende delittuose, ma anche e soprattutto nella rievocazione dell'epoca di Austen, rappresentata con  eccellente cura storica ed eccezionale dovizia di dettagli. Sono undici finora i suoi romanzi pubblicati, in Italia tutti tradotti per TEA:
Jane and the Unpleasantness at Scargrave Manor (Jane e la disgrazia di Lady Scargrave); Jane and the Man of the Cloth (Jane e il mistero del reverendo); Jane and the Wandering Eye (Jane e il segreto del medaglione); Jane and the Genius of the Place (Jane e lo spirito del male); Jane and the Stillroom Maid (Jane e l'arcano di Pensfold Hall); Jane and the Prisoner of Wool House (Jane e il prigioniero di Wool House); Jane and the Ghosts of Netley (Jane e i fantasmi di Netley); Jane and His Lordship’s Legacy; Jane and the Barque of Frailty; Jane and the Madness of Lord Byron; Jane and the Canterbury Tale. 
William Turner, The battle of Trafalgar. 
Oil on canvas, 1822-1824
National Maritime Museum, Greenwich
L'ultimo di questi che ho letto, Il prigioniero di Wool House, è una storia molto "maschile", poiché mancano i riferimenti ai balli ai ricevimenti, e in generale alla società galante che caratterizza le prime storie, ma si concentra completamente sulle vicende belliche, sulle strategie di combattimento navale, sulle miserie della prigionia e sul dolore di chi viene lasciato a casa, ad attendere le sorti delle battaglie. 
Stephanie Barron scrive un blog molto carino, che merita di essere letto come lo sono i suoi libri, e anche se con un po' di (ragionevole!) ritardo, risponde a tutti i commenti dei suoi lettori - e con molta cortesia! In uno dei post più recenti ha espresso la volontà di scegliere come protagonista di una prossima storia nientemeno che Edith Wharton. Non posso che dire che non vedo l'ora! 
P.S. Se potete consigliarmi altri libri appartenenti a questo genere, fatemi sapere! Sono davvero tra i miei preferiti...