21 giugno 2017

Viaggio della memoria. Prima tappa: Bristol e i Romantici

È il primo giorno d’estate, e come ogni anno mi crogiolo nei ricordi della “mia” Inghilterra – quell’isola incantata, alla quale non farei che ritornare, perché è il luogo in cui più che altrove riesco a sentirmi come dentro un libro (per quanto debba ammettere che la campagna della Svizzera Romanda, con le spighe dell’orzo sfiorate dal vento, che si stende oggi fuori dalla mia finestra, ci assomiglia molto…). 
Bristol - Cattedrale 
Dieci anni fa, di questi tempi, stavo pianificando una lunga permanenza, per motivi di studio, nel Regno Unito. Scrivevo la tesi di dottorato sulla poesia femminile del Romanticismo, e la sede del mio soggiorno non poteva che essere Bristol. Tra gli anni 1780 e 1830 la città era davvero il place to be, con una vitalità intellettuale e culturale straordinaria, che attirava pensatori, scrittori, artisti e militanti politici. Basti pensare che le Lyrical Ballads di Wordsworth e Coleridge, considerate la pietra miliare del Romanticismo inglese, furono pubblicate dall’editore Joseph Cottle, di Bristol. 

Tintern Abbey
Cottle ospitò Wordsworth e la sorella Dorothy nella propria casa di Wine Street nel 1798: nel corso di quel soggiorno i due fratelli visitarono Tintern Abbey (in Galles) e la celeberrima poesia di William, Lines Composed a Few Miles Above Tintern Abbey, fu terminata proprio in città. Scrive Wordsworth: «La iniziai lasciando Tintern, dopo aver attraversato il fiume Wye, e la conclusi, mentre rientravamo a Bristol, di sera, dopo un’escursione insieme a mia sorella durata quattro o cinque giorni. Nessuno dei suoi versi è stato modificato da allora, e nessuna parte fu scritta prima di raggiungere Bristol». Sappiamo infatti che il poeta era solito comporre i suoi versi ad alta voce, e metterli su carta in un momento successivo, affidandosi alla memoria (ce lo spiega lui stesso, del resto, in The Solitary Reaper). 
Non era la prima volta che William e Dorothy soggiornavano in città. Nel 1795 furono ospiti di un commerciante di zucchero, John Pretor Pinney, e in quell’occasione Wordsworth fu presentato a Cottle, a Robert Southey e a Coleridge. La casa di Pinney è oggi un museo, il Georgian House Museum, ad accesso libero: le undici stanze, distribuite su quattro piani, sono un’eccellente rappresentazione di struttura e di arredamento domestici nell’età georgiana. 

Georgian House Museum

Nel 1795, Coleridge, Southey, e George Burnett, i fondatori della Pantisocracy, condividevano una casa al numero 25 di College Street. Due anni dopo, Coleridge sarebbe tornato a Bristol per incontrare Anna Barbauld, allora ospite del reverendo unitariano John Prior Estlin in St. Michael’s Hill. Tra i protagonisti della cultura della città, infatti, si annoverano anche le donne: al Numero 43 di Park Street, Hannah More e le sue sorelle fondarono una scuola per ragazze, le cui materie principali erano il francese, la scrittura, l’aritmetica e il cucito. Tra le protette di Hannah More ci fu, per un periodo, Ann Yearsley, una promettente poetessa definita anche “la lattaia di Bristol” (viveva a Clifton Hill) per via del mestiere che svolgeva prima di diventare una scrittrice pubblicata. 
Tra il 1795 e il 1796, alla Rummer Tavern, in All Saints Lane, un gruppo di amici fondò The Watchman, un periodico radicale che pubblicava notizie, resoconti dei lavori parlamentari, saggi, poesia e recensioni: il direttore era Samuel Taylor Coleridge. In un altro esercizio pubblico, la White Lion Inn (che oggi non esiste più), il poeta tenne una serie di lezioni su Shakespeare; altre sue conferenze, di argomento politico, furono ospitate al Corn Market, in Wine Street. Legate a Coleridge sono anche la bellissima Queen Square (lo scrittore vi soggiornò nel 1813) e la chiesa di St. Mary Redcliffe, dove Coleridge sposò Sarah Fricker. 
St. Mary Redcliffe
Proprio a St. Mary Redcliffe il poeta Thomas Chatterton, originario di Bristol, dichiarò di aver ritrovato le poesie manoscritte del monaco del Seicento Thomas Rowley – poesie composte invece dallo stesso Chatterton. E parlando di Romanticismo e di pittoresco e sublime, non si può che ricordare l’Avon Gorge, la valle scavata dal fiume che era già una importante attrazione turistica all’inizio dell’Ottocento (oggi attraversata dal Clifton Suspension Bridge, inaugurato nel 1864) e che ancora oggi lascia un’impressione indelebile su chi cammina lungo il ponte. Nella sua elegia dedicata a Chatterton, Coleridge lo immagina intento a vagabondare sui margini della «ripa rocciosa dell’Avon», dove «fluttuano urlanti i gabbiani».

Clifton Suspension Bridge (cartolina)