27 dicembre 2019

Grandi classici e un viaggio letterario

Il mio 2019 si chiude con tre splendidi libri, tutte nuove uscite che sono di grande conforto, nel periodo dell'anno in cui le classifiche letterarie lasciano spiccare volumetti privi di peso, l'ultima fatica del solito giornalista, gli esperimenti di scrittura dei social influencer e i manuali di cucina. 
Il primo di questi grandi libri è l'edizione Neri Pozza di Shakespeare for Every Day of the Year di Allie Esiri (titolo italiano: Un anno con Shakespeare, traduzione di Chiara Ujka), un bel volume corposo (17 x 24 cm) che ogni giorno dell'anno ci offre un brano del Bardo. Non si tratta, però, di una semplice collezione di quotes, perché ognuna di queste reca un cappello introduttivo ed esplicativo. Da non trascurare le illustrazioni che accompagnano la copertina di inizio mese, davvero suggestive. Le traduzioni italiane sono tratte dalle Opere complete di Garzanti. 
Il secondo libro è un regalo di Natale, che occhieggiavo già da diverso tempo attraverso la vetrina della mia libreria preferita in città. Si chiama Le case dei miei scrittori e incontra perfettamente la mia passione per l'argomento. Il volume, scritto da Eveline Bloch-Dano e pubblicato da AddEditore (traduzioni dal francese di Sara Prencipe e Michela Volante) è il resoconto di un viaggio in tanti capitoli che ci porta a conoscere le case, sparse per luoghi pieni di significato, di decine di scrittori straordinari. Per fare qualche esempio, seguendo l'ordine alfabetico dell'indice: Balzac, Beauvoir, Beckett, Benjamin, Blixen, Colette, Dickens, Dumas, Hemingway, James, Keats, Nietzsche, Proust, Sand, de Stael, Verne, Wharton, Yourcenar. Insomma, un eccellente diario di sogni, che, come l'almanacco shakespeariano, ci potrà accompagnare per tutto l'anno nuovo. 
Ultimo libro, un altro regalo apprezzatissimo: Jane Austen. La vita di Claire Tomalin, della Nuova Editrice Berti con traduzione di Cecilia Mutti e Cristina Colla. Il volume è bellissimo, con una copertina elegante, il carattere prezioso e il colore della carta riposante. La mia ultima biografia austeniana è stata quella di Lucy Worsley, di cui ho parlato qui; sono davvero molto curiosa di intraprendere ancora una volta questo cammino, per ritornare alla vita vera di Jane e riassaporarne le delicatezze e le armoniose minuzie, così splendidamente in accordo con la grandezza immortale della sua scrittura.