7 luglio 2013

Traslocando

Cari lettori, come vi ho anticipato nel precedente post, Tempo di viaggi, tempo di GiveAway, questo periodo è per me piuttosto frenetico. Tra poche settimane mi trasferirò a Berlino, e le giornate trascorrono in mezzo a valigie, pacchi, pacchetti e scatoloni.
Solo pochi giorni fa ho affrontato la spaventosa ordalia di svuotare le mie librerie. Anche considerando che possiedo un Kindle da quasi tre anni - oggettino leggerissimo che ha il pregio di racchiudere migliaia di pesantissimi volumi - mi sono preoccupata quando mi sono accorta che ad ogni scaffale della mia "piccola" biblioteca corrispondeva non meno di uno scatolone. Quanti ripensamenti, quanti ricordi, soppesando uno alla volta quei libri che mi avevano fatto così tanta compagnia! Cosa dovevo farne? Alcuni, risalenti agli anni di studio, li ho dirottati verso il mio Dipartimento Universitario, altri li ho tenuti da parte per voi : ) e per gli altri ancora... beh, non c'è stato molto da fare. Credete che li abbia gettati? Giammai!
Insomma, dalla mia opera di riordino sono usciti otto ponderosi scatoloni. Le etichette recitano: "Modernisti", "Vittorianesimo", "Contemporanei", "Austen" (una scatola intera solo per lei, nella quale ho anche adagiato due sacchettini di lavanda...), "Romanticismo", "Saggistica". Guardandone il contenuto, prima di passare una lunga striscia di nastro adesivo che ne unisse i lembi, un solo pensiero mi ha attraversato la mente: come sono fortunata ad essere una lettrice!
Essere un lettore è come essere ammessi in una accogliente sala da tè. Le luci sono ovattate e l'aria è pregna di mormorii sommessi e di un buon odore di spezie e di lontananza. Una poltrona comoda ti viene riservata sempre in questo prestigioso club; e non appena ti ci sei sistemato, nell'abbraccio di due cuscini e circondato da tutte le sensazioni che ami di più (una piacevole brezza estiva, il profumo del glicine in primavera, il lento scendere delle foglie d'oro dell'autunno, il crepitio del focolare d'inverno), puoi disporti ad ascoltare le decine, centinaia di voci di uomini e donne dall'intelletto eccelso che hanno scelto di trascorrere il loro tempo insieme a te. Henry James è seduto laggiù, nel suo solito cantuccio, con gli occhiali tondi che dondolano in una mano e la sua voce melodiosa, sussurrata. Edith Wharton, Rebecca West e Virginia Woolf, con cammei gioiello ad adornare il merletto che vela il collo sottile, animano un'accoppiata di divani con la loro conversazione; Elizabeth Gaskell cuce presso la finestra, dispensando ovunque amorevoli sorrisi e talvolta un'occhiata malinconica; Agatha Christie si guarda intorno sospettosa e scribacchia su un quaderno già zeppo di storie; Jane Austen suona allegre melodie al pianoforte, con gli occhi pieni di brillantezza; e Kate Morton scrive sul suo personal computer, e sul suo viso pallido già si può intravvedere la sottile e misteriosa trama su cui cammineranno i personaggi del suo nuovo libro....
Mi riscuoto dalla sonnolenza che mi ha colta, perché devo continuare a riordinare. Ma è stato un delizioso sogno, quasi la rappresentazione del paradiso. Perché come scrisse Woolf, "a volte penso che il paradiso non sia altro che un continuo, inesausto leggere".