4 aprile 2017

Racconti di Elizabeth Gaskell

Immagine della miniatura di Elizabeth Gaskell
(1832?) tratta dal sito della Rylands Collection
A breve la casa editrice Croce porterà in libreria Racconti, una raccolta di dieci esempi della narrativa breve di Elizabeth Gaskell (a cura e con Introduzione di Anna Enrichetta Soccio). I titoli sono: Casa Clopton (Clopton Hall), L’eroe del sagrestano (The Sexton's Hero), Casa Morton (Morton Hall), Lo zio Peter (Uncle Peter), Tempeste e raggi di sole natalizi (Christmas Storms and Sunshine), Le vicissitudini domestiche di Bessy (Bessy's Troubles at Home), Il cuore di John Middleton (The Heart of John Middleton), Storia di un proprietario terriero (The Squire's Story), Le tre ere di Libby Marsh (Libby Marsh's Three Eras), Visita a Eton (A Visit to Eton).
Questi racconti rivelano lo straordinario talento di Elizabeth Gaskell per lo storytelling, la sua capacità di entrare fra le pieghe della psiche e dentro gli strati dei rapporti interpersonali, talvolta arrivando al punto di assottigliare, quasi a farlo scomparire, il confine tra la realtà e la fiction. Clopton Hall, ad esempio, è più un articolo che un racconto (fu pubblicato in Visits to Remarkable Places a cura di William Howitt, 1840), basato su un ricordo di giovinezza e sugli echi di leggende incastonate nel passato remoto. L'eroe del sagrestano Le tre ere di Libby Marsh, che furono pubblicati su Howitt Journal nel 1847 (il periodo è ancora antecedente alla pubblicazione del primo romanzo di Gaskell), già dimostrano una caratteristica verso cui la scrittrice dimostrerà interesse in tutta la sua carriera: l'esplorazione del rapporto tra i personaggi e l'ambiente in cui vivono. Le vicissitudini domestiche di Bessy si dedica ancora una volta all'osservazione delle condizioni di vita della classe lavoratrice, laddove il tema delle passioni violente, della vendetta, del peccato e del bisogno di redenzione è centrale in Il cuore di John Middleton. Ancora a proposito di fusione tra realtà e finzione si parla in Storia di un proprietario terriero, che come Clopton Hall sprigiona forti atmosfere di mistero e di terrore, mentre Morton Hall mescola il racconto con il commento sociale, e la storia con la leggenda (il tutto reso interessantissimo dalla tecnica della narrazione a molteplici voci). 
Dedico una nota a parte a Lo zio Peter, che sono stata tanto contenta di poter tradurre. Questo è sempre stato uno dei miei racconti gaskelliani preferiti, non solo per il conforto del lieto fine, ma anche per la finezza nella trattazione dei diversi piani del Tempo e lo studio dei sentimenti, spesso difficili e contraddittori, che investono la sfera familiare. L'amore coniugale tra il Capitano e sua moglie è raccontato con toni commoventi, mentre l'eroe eponimo, lo zio Peter, è uno dei tanti formidabili personaggi maschili di Elizabeth Gaskell, tutto preso com'è dai suoi conflitti, dai suoi pregiudizi, dalla paura della solitudine. Lo zio Peter, pubblicato nel 1853, è davvero un racconto bellissimo: così ricco da poter essere definito una specie di romanzo in miniatura, sotto certi aspetti anticipa l'intensità, e insieme la delicata ironia, dello studio delle dinamiche familiari che raggiungerà la perfezione in Mogli e figlie.