16 febbraio 2015

Una moglie a Parigi


Complici i voli verso l’Italia e di ritorno a Berlino, ho terminato un libro di grande forza narrativa, Una moglie a Parigi (The Paris Wife) di Paula McLain, pubblicato in Italia da Neri Pozza con la traduzione di S. Fefè. La voce narrante è quella di Hadley, la prima delle quattro mogli – detta anche “la moglie parigina” (come recita il titolo originale) – dello scrittore Ernest Hemingway. 

Sono gli anni Venti, e la storia d’amore tra Hadley ed Ernest è il filo rosso che ci consente di viaggiare tra l’America del jazz e le ville della Costa Azzurra, tra la polvere infuocata delle corride di Pamplona e le voci dei caffè lungo la Senna. Il libro non è dunque un romanzo d’amore, ma si bilancia tra storia di viaggio e biografia, aprendoci una finestra sulla formazione letteraria di Hemingway e sulle sorti dei giovani della “generazione perduta” (Génération perdue o Lost Generation) che, sullo sfondo di una Parigi ebbra di fascinazioni, si riunivano per sconfiggere il disagio di vivere, per bere forte e per produrre grande letteratura. Se Hemingway è il protagonista assoluto di questo romanzo, gli altri personaggi rispondono a nomi altrettanto memorabili: da Ezra Pound a Ford Madox Ford, da John Dos Passos a Gertrude Stein fino alle straordinarie apparizioni di Scott Fitzgerald e di sua moglie Zelda. Impossibile, leggendo questo romanzo, non ripensare al film-capolavoro di Woody Allen del 2011 Midnight in Paris…. 

Gli anni di Parigi dei coniugi Hemingway furono raccontati dallo stesso autore nel memoir intitolato A Moveable Feast (Festa mobile), che sarà la mia prossima lettura. Con Una moglie a Parigi apro infatti una “serie parigina” che nelle mie intenzioni dovrebbe accompagnarmi per le prossime cinque o sei settimane: nell’elenco che ho compilato (in cui figurano alcune riletture, come I segreti di Parigi di Augias e L’eleganza del riccio di Barbery ma che vi invito a rinforzare con i vostri suggerimenti), ho appena inserito anche Julie & Julia di Julie Powell. Tra circa un mese Parigi aspetta anche me: e non ci sono compagni di viaggio migliori dei buoni libri...!