20 ottobre 2013

Agatha Christie

Mercoledì prossimo, sulla rete britannica ITV, sarà l'inizio della fine. Dal 23 ottobre infatti cominciano ad essere trasmessi gli ultimi (ma proprio gli ultimi) episodi di "Agatha Christie's Poirot", la serie che dal 1989 diletta i fan della più grande giallista di tutti i tempi, grazie ai costumi, alle ambientazioni e all'interpretazione di David Suchet, l'unico attore ad aver vestito i panni dell'investigatore belga per l'intero canone. I film già programmati sono "The Big Four" (trasposizione di Poirot e i quattro) e "Dead Man's Folly" (La sagra del delitto, in onda la settimana successiva), mentre gli altri due, "The Labours of Hercule" (Le fatiche di Hercule) e "Curtain" (Sipario), concluderanno il 2013 e apriranno il 2014.
Miss Lemon, l'ispettore Japp, Poirot e Hastings
negli ultimi episodi della serie "Agatha Christie's Poirot"
(agathachristie.com)
Questa ricorrenza, insieme alla rilettura di Le fatiche di Hercule e di The House at Riverton di Kate Morton, in cui la protagonista Grace incontra Agatha Christie nel corso di una cena a casa dei suoi padroni, ha stimolato il mio interesse per la biografia dell'autrice, di cui non mi ero mai occupata, e per la genesi delle sue ottanta opere. Ho così scoperto un grande mondo di appassionati e di critici, e il sito agathachristie.com, straordinariamente ricco di informazioni, curiosità e suggerimenti di lettura.
Come prevedibile, il desiderio di procurarmi tutti i libri di Christie o almeno la serie di Poirot, e le auto/biografie, è diventato un pungolo insistente: la signora pare infatti essere stata un personaggio intrigante e meraviglioso come il suo protagonista.
La sua An Autobiography si apre con righe che poco sembrano adattarsi ad una scrittrice così dedita ad avvelenamenti, sangue, beghe familiari e tragedie della gelosia: "Una delle cose più fortunate che può succedere nella vita è avere un'infanzia felice. La mia è stata molto felice. Avevo una casa e un giardino che amavo; una tata saggia e paziente; e per padre e madre due persone che si amavano tanto e furono una eccellente coppia di coniugi e di genitori".
La breve raccolta Clues to Christie, che ho iniziato a leggere proprio ieri sera, che comprende tre racconti e una interessante introduzione a cura dell'esperto John Curran, ha acceso, per me che non ne sapevo nulla, una piacevole luce sulla vita della Regina del Mistero, rivelando aspetti della sua esistenza che offrono molte spiegazioni sulla natura delle sue storie.  
Agatha Miller nacque a Torquay (Devonshire), nelle vicinanze della Cornovaglia, nel 1890. La sua infanzia fu davvero felice come racconta la sua autobiografia, e nonostante la morte del padre quando lei aveva solo undici anni, anche la sua giovinezza non fu da meno. Poté infatti viaggiare, appassionarsi al teatro, studiare musica a Parigi e ricevere diverse offerte di matrimonio. Decise però di sposare Archie Christie (1914) e, con l'inizio della guerra, di lavorare come dispensiera volontaria all'ospedale. Ecco una spiegazione per la sua straordinaria conoscenza dei tipi e degli effetti dei diversi veleni....
Nel 1926 il suo paradiso si infranse con la morte della madre e con la richiesta di divorzio da parte del marito, in conseguenza della quale si verificò un episodio clamoroso e inquietante.
Il 3 dicembre di quell'anno, infatti, Agatha scomparve dalla sua casa. Venne ritrovata dieci giorni dopo in un albergo della città termale di Harrogate, sola, registrata con un nome falso, e completamente dimentica di quanto accaduto. Il mistero che circondò la sua sparizione (allora i suoi libri erano già estremamente celebri, e proprio in quell'anno The Murder of Roger Ackroyd stava godendo di un enorme successo) fece grande scalpore, e persino Arthur Conan Doyle fu convocato per cercare una possibile soluzione. Oggi i medici hanno trovato una spiegazione scientifica all'episodio definendolo "trance psicogenica", ovvero una rara condizione di amnesia dovuta allo stress e alla depressione (per maggiori dettagli: http://www.theguardian.com/uk/2006/oct/15/books.booksnews).
L'età d'oro della scrittura di Christie viene fatta iniziare nel 1930, con The Murder at the Vicarage (La morte nel villaggio), il primo romanzo in cui fa la sua comparsa Miss Marple. Nel ventennio successivo l'autrice pubblicò circa due romanzi all'anno, tra cui Se morisse mio marito, Assassinio sull'Orient Express, Il Natale di Poirot, Dieci piccoli indiani, C'è un cadavere in biblioteca.
Immagine tratta da flickr.com
Sempre nel 1930 Christie si sposò una seconda volta, con l'archeologo Max Mallowan, che la portò con sé nel corso dei suoi viaggi: nei lunghi mesi passati - con sua grande gioia - presso gli scavi, ella poté contare su una semplice macchina da scrivere per produrre i capolavori ambientati nella morsa dell'aria assolata: Assassinio in Mesopotamia, Assassinio sul Nilo, Appuntamento con la morte e They Came to Baghdad (Il mondo è in pericolo), che è il primo romanzo di Christie che io abbia letto in assoluto, al mare, quand'ero bambina.
Con l'acquisto di Greenway House (solo una giornata troppo piovosa mi ha impedito di visitarla durante il mio viaggio in Conovaglia...) nel 1938, Agatha riprese a condurre una vita molto serena, fatta di partite a tennis, nuotate, feste con gli amici, tè pomeridiani e canzoni al pianoforte, e un sontuoso giardino.
Nel 1956 fu nominata Commander of the British Empire dalla Regina Elisabetta, e acquisì il titolo di Dame nel 1971; nel 1972 si festeggiarono i vent'anni sulle scene di Trappola per topi e nel 1974 ella fece la sua ultima apparizione pubblica, a Londra, per la premiere del film Murder on the Orient Express. Morì due anni dopo, non prima di aver pubblicato Curtain: Poirot's Last Case (Sipario: l'ultimo caso di Poirot), scritto durante i bombardamenti di Londra, e che giaceva da venticinque anni nel caveau di una banca.
 
 
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